Museo di Geografia

Gli Atlanti

 

La passione con cui i primi docenti curarono la creazione di una biblioteca per il Gabinetto di Geografia ci ha consegnato un notevolissimo corpus di atlanti, dei quali circa 80 risalenti al XVIII e XIX secolo, tra cui la cosiddetta edizione Lovisa (Venezia, 1724) del Teatro del Mondo di Abramo Ortelio, l’opera cinquecentesca che è considerata il primo atlante in senso moderno. Tra gli atlanti sempre più sofisticati e precisi che da questa derivarono, il nucleo comprende quello di Santini (Venezia, 1776) e i quattro volumi di Antonio Zatta (Venezia, 1785). Tra gli esemplari ottocenteschi, possiamo citare l’Atlante di Geografia universale di Naymiller e Allodi (1864), le cui magnifiche tavole comparative si trovano riprodotte lungo il percorso museale. I pezzi più pregiati di questo fondo originario sono visualizzabili e scaricabili in alta risoluzione al link: https://phaidra.cab.unipd.it/collections/teatro_del_mondo .

La raccolta di atlanti del Museo di Geografia si è recentemente arricchita di un nuovo straordinario nucleo, grazie alla donazione da parte del collezionista Armando Morbiato di 39 tra atlanti e proto-atlanti pubblicati tra il 1493 e il 1938, tra cui autentici capisaldi della produzione cartografica occidentale e della cultura mondiale. Tra questi, un esemplare della Cronaca di Norimberga di Hartman Schedel, il libro più riccamente illustrato del XV secolo che comprende 53 vedute di città; l’edizione del 1599 della Geografia di Tolomeo; l’edizione olandese del Mundus Subterraneus di Athanasius Kircher, pubblicata nel 1682, con le affascinanti raffigurazioni dei fiumi di fuoco che egli riteneva percorressero l’interno della Terra, e il piccolo Recueil des Principaux Plans des Portes, pubblicato a Marsiglia nel 1764 da Joseph Roux, con minuziose cartografie di porti e linee costiere arricchite da annotazioni e precisazioni manoscritte di precedenti proprietari.