Museo di Geografia
Fotografie
Al Museo di Geografia afferisce un patrimonio di oltre 20.000 fototipi. Per i più antichi, databili dall’inizio del XX secolo, prevale il fine didattico: si tratta di 174 lastre di vetro alla gelatina bromuro d’argento a tema fisico e antropogeografico acquisite le ditte Theodor Benzinger di Stoccarda e Institut Pestalozzi di Parigi.
Le foto legate alla ricerca, invece, restavano spesso negli archivi privati dei docenti. Ad esempio, le 10 fotografie di Luigi De Marchi dell’Altopiano d’Asiago, conservate insieme al manoscritto del suo saggio Sull’idrografia carsica nell’altipiano dei Sette Comuni, passarono all’università solo grazie al suo erede scientifico Bruno Castiglioni.
Dello stesso Castiglioni il Museo possiede i diritti sulla versione digitale di un consistente nucleo riferito all’area alpina e prealpina del Triveneto, i cui originali restano di proprietà degli eredi.
Fanno parte della componente didattica anche alcuni interessanti vetrini realizzati artigianalmente, con scatti originali e riproduzioni da libri e mappe accostati dai docenti per creare organici nuclei da proiettare a lezione.
Dal Secondo Dopoguerra inizia a prevalere la componente legata alle principali campagne d’indagine condotte dai docenti, che ci portano dalla Terra del Fuoco al Baluchistan iraniano, dalle valli alpine ai litorali italiani… Di grande interesse anche il consistente nucleo legato alle escursioni, soprattutto le Interuniversitarie e quelle che affiancarono i Congressi Geografici, occasioni uniche di formazione per gli studenti e di consolidamento della comunità geografica nazionale.