Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte

Collezione Mantova Benavides

 

La cinquecentesca collezione di Marco Mantova Benavides in Padova fu una raccolta nella quale elementi naturalistici, manufatti artistici e reperti archeologici erano esposti senza soluzione di continuità ma fu anche Luogo delle Muse, dove l’artista moderno come pure gli umanisti del tempo potevano studiare l’antico e trarne ispirazione per le proprie creazioni.

Una scelta di questi oggetti fu acquistata da Antonio Vallisneri senior, medico e naturalista emiliano professore allo Studio Padovano dall'anno 1700, per il suo museo. Successivamente il Museo Vallisneriano fu donato all'Università di Padova nel 1733 dal figlio Antonio Vallisneri iunior e divenne una istituzione pubblica. Da questo nucleo onnicomprensivo progressivamente, agli inizi del XIX secolo, si differenziarono molti degli attuali musei universitari tra cui appunto il Gabinetto di Numismatica e Antichità, l'attuale Museo di Scienze archeologiche e d'Arte.

Nella sala dedicata alla collezione benavidiana, completamente riallestita nel 2008, l’esposizione privilegia alcuni filoni collezionistici presenti nell’originaria raccolta quali il ritratto antico e all’antica, accanto a calchi e modelli di artisti contemporanei al collezionista Marco (sec.XVI), tra cui Bartolomeo Ammannati e Alessandro Vittoria, o precedenti di una generazione, come Donatello.

L’esposizione inizia proprio con opere dei tre artisti sopra nominati: il modello della Cariatide o Allegoria dell’Architettura di Alessandro Vittoria, quello dell’Allegoria della Sapienza di Bartolomeo Ammannati e la Testa del Gattamelata, gesso derivante dal modello di fusione del grande monumento equestre donatelliano presente in Padova, nel sagrato della basilica di Sant’Antonio. Accanto, all’interno di un pregiato ed unico esemplare di una scanzia veneta (libreria a giorno) attribuita al sec. XVI e proveniente dalla collezione originaria, si trovano piccole produzioni di botteghe venete e lombarde, databili tra fine XV e XVI secolo, quali terrecotte, marmi e bozzetti assieme a piccoli marmi antichi. ll tema principale della raccolta, il ritratto antico e all’antica, è invece esposto in una nuova vetrina che riprende la modularità di quella storica. I personaggi che vi ritroviamo raffigurati sono quelli dell’antichità romana, imperatori e divinità. Molti di essi li ritroviamo affrescati nella contigua Sala dei Giganti a riprova della circolarità di utilizzo delle suggestioni iconografiche dall’antico.

L’esposizione termina con la scultura antica, greca e romana, che annovera tra i manufatti più interessanti una statuetta votiva di Athena, originale d'arte greca di IV sec.a.C. e una buona copia antica in marmo dell'Eros che allenta l'arco, un’opera originale di Lisippo (338-335 a.C.) andata perduta.