Il telescopio
L'ottica
La Commissione costituita da Silva, Abetti e Bianchi, insieme all'Istituto di Ottica diretto da Ronchi, affiancò le Officine Galileo, ed in particolare Giotti, nella sceltadelle soluzioni ottiche per il grande telescopio di Asiago. Si optò per uno strumento che permettesse, con semplici trasformazioni ed adattamenti di accessori, la facile attuazione di diverse configurazioni ottiche. Fu allora decisa la realizzazione di un telescopio a specchio parabolico, 122 cm il suo diametro, che poteva essere accoppiato ad uno specchio piano inclinato a 45 gradi sull'asse del parabolico (configurazione Newtoniana) oppure ad uno specchio iperbolico convesso coassiale al parabolico (configurazione Cassegrain). Le due configurazioni ottiche fornivano rispettivamente una lunghezza focale di 600 e di 1913 cm (caratteristiche dei tre specchi).Per la realizzazione delle ottiche fu necessario costruire apposite macchine ed attrezzature, soprattutto per la lavorazione della superficie dello specchio primario. Per quest'ultima operazione venne utilizzata una torre di 16 metri di altezza; l'esame ottico della superficie venne realizzato con il metodo di Foucault e dei reticoli Ronchi. Lo specchio primario fu inizialmente argentato. Per la periodica argentatura e, più tardi, per la sua alluminatura (a partire dal 1948) lo specchio veniva portato inizialmente a Merate. In seguito l'Osservatorio fu provvisto delle sale ed apparecchiature per l'alluminatura in sito