MuseAbile
Una cultura per tutti
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Che l’accesso alla cultura sia un diritto inalienabile di tutti i cittadini è stato sancito in numerosi documenti, prima tra tutti la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948) che, nell’articolo 27, riconosce il diritto di ogni individuo di “di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici”.
Eppure per alcune fasce di popolazione, tra cui le persone con disabilità, l’esercizio di questo diritto è ancora oggi spesso ostacolato da barriere, non solo architettoniche ma anche, e forse prima di tutto, culturali.
Uno strumento per promuovere l’inclusione
Rendere il patrimonio culturale fruibile a tutti e a tutte è infatti principalmente e soprattutto una questione culturale e di contrasto all’abilismo, “termine ombrello” usato per definire “idee, pratiche, istituzioni e relazioni sociali che presumono la normo-corporeità e, così facendo, costruiscono le persone con disabilità come emarginate e in gran parte come altri invisibili” (Chouinard, 1997).
In altre parole una cultura accessibile, oltre a essere un diritto, è anche uno strumento per combattere la discriminazione delle persone con disabilità e promuovere la loro inclusione sociale.
Negli ultimi vent’anni a livello legislativo sono stati adottati molteplici provvedimenti per tutelare il diritto di accedere alla cultura da parte di tutte e tutti.
Il contesto normativo
Nella Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale della società (art.12, comma d, 2005), meglio conosciuta come Convenzione di Faro si ratifica per la prima volta l’impegno dei Paesi firmatari a “promuovere azioni per migliorare l’accesso all’eredità culturale, in particolare per i giovani e le persone svantaggiate”.
Ma è la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, approvata nel 2006 e ratificata dall’Italia nel 2009, a sancire l’obbligo, per gli Stati che l’hanno sottoscritta, di riconoscere “il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale” e di adottare tutte le misure necessarie per consentire loro l’esercizio di questo diritto (art. 30, comma 1).
Più recentemente il diritto ad una cultura accessibile è stato riconosciuto dallo European Accessibility Act (Direttiva UE 2019/882) e dalla Strategia Europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030, che inseriscono l’accessibilità al centro delle politiche di inclusione dell’Unione Europea, ed è anche una delle priorità riconosciute all’interno della Carta di Solfagnano, documento contenente gli impegni sottoscritti dai Paesi che hanno partecipato al G7 Inclusione e disabilità, svoltosi in Italia nel 2024.
L’università accessibile e inclusiva
Rendere il patrimonio culturale accessibile e fruibile da tutti e tutte rientra tra gli obiettivi condivisi dalle istituzioni che si occupano di trasmissione della cultura, tant’è che la nuova definizione di museo di ICOM identifica i musei come luoghi “aperti al pubblico, accessibili e inclusivi”, dove si promuove “la diversità e la sostenibilità”.
Anche l’Università degli Studi di Padova, all’interno del Piano strategico 2023-2027 si propone di “rendere i musei universitari luoghi inclusivi per la condivisione del sapere e favorire l’accesso al patrimonio storico-artistico-culturale dell’Ateneo” e delinea una serie di strategie per incrementare l’accessibilità dei suoi beni culturali.
Il Centro di Ateneo per i Musei e il nostro gruppo di lavoro Accessibilità e Inclusione
Con i suoi undici musei e le sue diciotto collezioni, il Centro di Ateneo per i Musei (CAM) raccoglie e custodisce il vasto patrimonio culturale dell’Università degli Studi di Padova, composto da reperti archeologici, modelli, strumenti e beni naturalistici, oltre ad una ricca eredità architettonica e storico-artistica.
Purtroppo questi beni sono ancora in buona parte non pienamente accessibili a causa di criticità infrastrutturali ma, consapevole dell’urgenza di accelerare il passo verso il raggiungimento di livelli di accessibilità sempre maggiori, nel 2023 il CAM istituisce il gruppo di lavoro Accessibilità e Inclusione (Elena Santi, Chiara Marin, Sara Cavinato, Marzia Breda, Alessandra Menegazzi, Sofia Talas). Un gruppo giovane, ma che ha già saputo cogliere la sfida, dando avvio a numerosi progetti, di cui tre in particolare si sono distinti per la capacità di dare massima espressione alle politiche universitarie in quest’ambito.
Everybody wellCAM: i nostri progetti di inclusione e accessibilità
Progetto pionieristico e fortemente innovativo, More Than Words ha l’obiettivo di promuovere l’accessibilità delle persone con disabilità cognitiva e con disturbo dello spettro autistico al patrimonio culturale universitario. Per la prima volta in Italia e in Europa sono stati progettati e realizzati ausili e percorsi permanenti per rendere il patrimonio culturale dell’università accessibile anche a questo target di visitatori. Ingrediente vincente del progetto è stata la promozione del protagonismo e della partecipazione delle persone con disabilità. È stato infatti realizzato con il coinvolgimento dei Talents Lab, cinque giovani con disturbo dello spettro autistico, utenti della cooperativa sociale L’Iride, che hanno supportato il gruppo di lavoro a individuare nuove modalità di trasmissione del patrimonio culturale per consentire alle persone con disabilità cognitiva di accedervi autonomamente.
L’innovatività e l’efficacia di More Than Words sono state riconosciute da una ricerca condotta in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II.
Musei in valigia
L’accessibilità è un viaggio. Un viaggio che non conosce barriere, per far conoscere il patrimonio culturale anche a quei target di popolazione che, per svariate ragioni, non hanno la possibilità di visitare un museo, facendo entrare reperti museali in luoghi difficilmente accessibili, come hospice, carceri, RSA, ospedali, ecc.
Nato nel 2023 in occasione dell’inaugurazione del ventesimo anno accademico all’interno della casa di reclusione Due Palazzi di Padova, il progetto è già sperimentato in altri contesti museali. Quello del CAM è il primo ad essere realizzato nel contesto dei musei universitari.
CAT al CAM
Realizzato in collaborazione con i Centri di Animazione Territoriale del Comune di Padova, il progetto intende avvicinare giovani in età scolare provenienti da contesti svantaggiati alla conoscenza del patrimonio culturale universitario e, più in generale, alla cultura accademica.
Scopri di più sul progetto
Strutture universitarie che collaborano con noi
Il CAM collabora con:
● Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”
● ProRettorati per l’Inclusione e disabilità e Public Engagement
● Ufficio Studenti
I nostri partners
Crediamo nell’efficacia del lavoro in rete con i diversi attori territoriali - istituzioni pubbliche, aziende, privato sociale - che, con diversi ruoli e a vario titolo operano per promuovere l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità.
Le realtà con cui collaboriamo sono:
● il Comune di Padova;
● l’Azienda ULSS 6 Euganea;
● Meeple s.r.l., start up dell’Università degli Studi di Padova,
● Cooperativa sociale L’Iride
I nostri prodotti culturali accessibili
Nell’ambito del progetto More Than Words abbiamo prodotto numerosi strumenti affinché anche i visitatori con disabilità cognitiva e disturbo dello spettro autistico possano visitare il patrimonio museale in completa autonomia e poter godere pienamente dell’esperienza culturale e artistica proposta nella visita.
Ausili come le guide sociali realizzate in Comunicazione Aumentativa Alternativa e nel linguaggio Easy to Read, i quaderni con proposte di attività per persone con disabilità cognitiva e quelli multilingue per le persone detenute, i giochi interattivi, i pannelli e i percorsi tattili con audiodescrizione, i libri tattili, i video e le riproduzioni in 3D costituiscono un patrimonio prezioso e utile affinché tutti riescano a conoscere e apprezzare i beni culturali e artistici dell’Ateneo.
Convegni, premi e riconoscimenti
Abbiamo partecipato a quattro convegni nazionali e sei internazionali, tra cui spiccano per importanza CIMUSET 2023 e Higher Education Summit 2024, e ricevuto due grant, rispettivamente per CIMUSET 2023 e per 2024 Young Professional Forum, promosso dal Centro Conservazione Restauro “La Venaria Reale”