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A Padova Jazz Festival, MATERIA VIVA

fino al 7 gennaio un’installazione materica nel Museo del Liviano mette in dialogo l’arte contemporanea e l’archeologia

 

MOSTRA PROROGATA FINO AL 7 GENNAIO 2024

Fino al 7 gennaio al Museo di Scienze Archeologiche e d‘Arte resterà visitabile, compresa nel biglietto d’ingresso, l’installazione materica di Anna Piratti Materia Viva, progettata e allestita appositamente per gli spazi del Museo lo scorso 9 novembre nell’ambito di Padova Jazz Festival 2023 in collaborazione con il Centro di Ateneo per i Musei e il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova.
Nell’occasione sarà possibile interagire con l’opera grazie ad attività esperienziali site specific.


L’ installazione materica di Anna Piratti, artista visiva padovana attiva a livello internazionale, rende omaggio allo spazio del laboratorio come luogo dell’ingegno, della scienza e della creatività, mettendo proficuamente in dialogo le arti visive e la ricerca archeologica. L’opera è un invito a interrogarsi sulle tante storie custodite in un singolo frammento, creato, decorato, usato, riciclato e talvolta anche reinventato da un numero indefinito di soggetti nel corso dei secoli.

Le attività esperienziali rappresentano invece un’opportunità offerta a tutti per interagire con l’opera d’arte nel contesto specifico del Museo, traendo ispirazione proprio dalla materia viva e dalle infinite storie di ingegno e di creatività che racchiude, diverse per ciascuna persona e pertanto sempre nuove e sempre attuali.
L’attività, della durata di circa 20 minuti, sarà fruibile gratuitamente presso il Museo dal 27al 30 dicembre e dal 3 al 7 gennaio, nella fascia oraria dalle 16:30 alle 17.30.
La partecipazione all’attività è compresa nel costo del biglietto d’ingresso. Non è richiesta la prenotazione.
I bambini sono i benvenuti: per loro sarà attivo uno spazio laboratoriale su misura. I minori dovranno essere accompagnati.

 

L’ingresso alla mostra è compreso nel prezzo del biglietto del Museo: €3, acquisto solo on line.

Acquista il biglietto

 

  

Materia Viva: il pulsare di un mondo condiviso – intervento critico di prof.ssa Monica Salvadori, Prorettrice al Patrimonio Artistico, Storico e Culturale dell’Università degli Studi di Padova

Entrando nel Museo, il silenzio: il tempo rallenta e con lui anche il nostro battito, sintonizzandosi su un ritmo diverso dalla frenesia quotidiana. Qui il passato incontra il presente, per sussurargli le molteplici storie che gli oggetti portano con sé e che ci aiuteranno – forse – a delineare il nostro futuro. È un mormorio di sottofondo, un accenno di note lontane, ma che una volta intuito, si espande in un crescendo. Le voci, e i racconti, si rincorrono: le vite degli artigiani, che hanno forgiato quei reperti, e quelle degli umili contadini o dei valorosi condottieri, che li hanno usati. Le storie dei collezionisti, che nel corso del tempo hanno raccolto e spesso gelosamente custodito questi beni: il giurista cinquecentesco Marco Mantova Benavides, l’antiquario triestino Eugenio Neumann o il tenore Evan Gorga, costretto infine a cedere i suoi beni allo Stato per fronteggiare i debiti contratti. E ancora le testimonianze degli studiosi e dei docenti dell’Ateneo, come Gherardo Gherardini, Giuseppe Pellegrini o il rettore Carlo Anti, che incrementando il patrimonio museale con materiale proveniente da scavi e da collezione hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo delle scienze archeologiche presso la nostra Università. Con la sua nuova originale creazione artistica Anna Piratti ci invita a metterci in ascolto, lasciare che le cose ci parlino attraverso i secoli e i millenni, portandoci con sé in un viaggio affascinante alla scoperta di mondi e culture lontani. È un racconto di cui oggi abbiamo particolare necessità, per ricordarci quanto, pur nelle differenze, abbiamo tutti in comune.

L’arte risuona, ci insegna la vita, riannoda i fili del passato per darci speranza in un futuro migliore.

  

Il Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte – presentazione di dott.ssa Alessandra Menegazzi, conservatrice del Museo

Una collezione rinascimentale di antichità e d’arte, giunta all’Università di Padova per il tramite dei Vallisneri nel 1733, è all’origine del primo Gabinetto di Antichità, reso autonomo nel 1807 in vista della costituzione della prima cattedra di numismatica, antiquaria e araldica. Tale Gabinetto, fin dal 1819, affiancò l’insegnamento con il compito di laboratorio didattico e di ricerca. Soprattutto dopo l’unità d’Italia e, ancora di più, a partire dai primi anni del Novecento, quando all’insegnamento storico – antiquario si sostituì definitivamente quello dell’archeologia, il Gabinetto, divenuto poi Museo di Antichità, venne dotato di nuove collezioni in linea con le esigenze didattiche del tempo. Agli studenti di archeologia spetta infatti il compito di imparare a conoscere e a riconoscere i manufatti delle antiche civiltà non solo come oggetti in sé, ma anche come reperti parlanti, una Materia viva in grado di narrare il passato e di connetterlo al presente.

Molteplici aspetti dell’archeologia trovarono progressivamente spazio nel Museo – laboratorio didattico, tra cui una gipsoteca di scultura classica, numerose collezioni vascolari etrusche, greche, apule, venete e romane ma anche reperti ciprioti e infine egittologici dagli scavi nel Fayum del prof. Carlo Anti, fino alla costruzione della nuova sede espositiva progettata da Gio Ponti tra 1934 e 1939, l’attuale Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte in Palazzo Liviano. 

La materialità delle collezioni si riverbera da allora in un’architettura di straordinario livello qualitativo la quale, attraverso numerose citazioni e rivisitazioni dall’antichità classica, infonde a sua volta nuova vita ai reperti e crea nuovi contesti: la Materia viva del contesto museale. E come nell’installazione omonima di Anna Piratti, ogni oggetto reca in sé una scheggia di vita, mutevole e imprevedibile ma sempre meravigliosa.

 

Biografia dell’artista

Anna Piratti è un'artista visiva padovana, che con le sue creazioni mira a portare una riflessione profonda sul cambiamento della nostra società, toccando con la sua estetica anche i temi dell’equità e della parità dei diritti delle persone.

Formatasi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, lavora in Italia e nel nord Europa, dove si occupa di arte pubblica, arte digitale e pittura su tela. Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerosi artisti di altre discipline, in una proficua contaminazione creativa: musicisti per interventi sul paesaggio sonoro, fotografi per progetti di narrativa, danzatori per le azioni in urbano. Opera inoltre nella didattica delle arti visive, anche a livello universitario, progettando percorsi espressivi sul contemporaneo per musei e istituzioni culturali.

 

Padova Jazz Festival

Il Padova Jazz Festival 2023 è poliedrico nelle scelte artistiche come nei luoghi che le ospitano: una varietà di espressioni della cultura jazzistica riassume la storia del festival, che quest’anno celebra il traguardo della venticinquesima edizione. Dal 2 al 19 novembre si intrecceranno il jazz statunitense (Bill Frisell, Emmet Cohen, Joey Calderazzo) e quello italiano (Irene Grandi in versione blues, Fabrizio Bosso…), con quello europeo a fare da mediatore (Greg Osby con Arno Krijger e Florian Arbenz, l’organico internazionale del Trio Grande…). Una sezione appositamente dedicata (con Vanessa Tagliabue Yorke, Francesca Tandoi e Patrizia Conte) darà particolare risalto al jazz al femminile, del resto presente in cartellone anche con Olivia Trummer e Naomi Berrill (oltre che la già citata Irene Grandi). Numerosi saranno i palcoscenici del festival: dalle sedi più prestigiose per la musica padovana (Teatro Verdi, Sala dei Giganti al Liviano) a luoghi dalla spiccata connotazione architettonica (l’ex Chiesa di Sant’Agnese, il Caffè Pedrocchi, l’Aula Rostagni dell’Università degli Studi di Padova, il Centro Culturale Altinate/San Gaetano). Il Padova Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Miles presieduta da Gabriella Piccolo Casiraghi, con il contributo dell’Assessorato alla cultura e al turismo del Comune di Padova e il sostegno del Ministero della Cultura. Approfondimenti sul sito www.padovajazz.com.